Design week 2019

Beyond design

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École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs

Beyond design. Questioning Design for human survival
École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs

Curatrice : Anna Bernagozzi, teorica del design, docente all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs

Da diversi anni ormai, un vento di cambiamento piuttosto radicale sta soffiando sulla pratica del design. Tale fattore è la conseguenza dalla sempre maggiore consapevolezza da parte del designer dell’impatto delle sue azioni sul quotidiano e quindi della sua responsabilità. Tale consapevolezza è fondamentale se si vuol passare da una cultura del «fare in assenza di limiti» ad una cultura del «fare in un mondo limitato». 
Questo recente cambiamento di cursore richiede un profondo cambiamento societale ed in particolare  una riconsiderazione fondamentale del nostro rapporto con il mondo materiale ed immateriale e coinvolge l’insieme degli attori dei sistemi di concezione, produzione e consumo.

Questa sfida senza precedenti che pone l’intera umanità di fronte alla sua possibile estinzione, se spingiamo il ragionamento al suo parossismo, è necessaria per stimolare i designer di domani a diversificare le loro proposte in campo formativo, le collaborazioni scientifiche ed imprenditoriali. Tali azioni alimenteranno la loro sete di conoscenza, affineranno il loro senso critico e consentiranno di sviluppare le loro competenze trasversali. Nella « sharing economy » di domani, devono essere create nuove pedagogie, capaci di trasformare le «narrazioni secondarie» in fatti, di costruire un futuro comune decolonizzato e consapevole dei legami profondi tra cose viventi e non viventi. Questo approccio transfrontaliero, rivendicato dai filosofi del «nuovo materialismo» come Timothy Morton, ritiene che si potrà istaurare un rapporto più rispettoso e gioioso con il mondo materiale soltanto se riusciremo a raggiungere la piena consapevolezza di esserne parte integrante.

I cinque progetti qui presentati, di cui uno del laboratorio di ricerca ENSADlab, sono il risultato di una fecondazione incrociata pluridisciplinare, di una ricerca sensibile, prospettiva e trasversale, in grado di mettere in discussione il futuro della società contemporanea e di avanzare proposte sostenibili, tangibili e negoziabili. Si tratta di progetti di natura eterogenea, proiezioni, gesti speculativi o proposte tecnologicamente sofisticate che possono essere già da ora realizzabili. 
Questa nuova ecologia di pratiche comuni ai cinque progetti implica la reinvenzione dei processi di produzione, progettazione e interazione con il nostro mondo tangibile e intangibile attraverso un’esplorazione approfondita di contesti di ricerca raramente proposti nell’ambito del design.  
Questi designer giovani e responsabili invitano non solo l’utente ma anche il mondo scientifico e intellettuale a co-creare nuovi usi, oggetti o strumenti analitici partecipando all’implementazione di nuove strategie per la sopravvivenza umana.

Dopo la mostra «Tipologie» del 2013, che ha già rivelato il carattere innovativo, il potenziale creativo, l’accuratezza e la sensibilità delle proposte dei giovani designer diplomati del settore Design Objet dell’ENSAD, la mostra «Ensadland» del 2015, che ha mostrato un posizionamento più ampio ed una forte volontà dei giovani designer di inserirsi in un contesto di innovazione sociale e di anticipazione attraverso un approccio critico di ricerca, la mostra «Beyond design, questioning design for human survival» afferma l’importanza della ricerca applicata e teorica ed in particolare evidenzia l’esigenza di indagare e proporre nuove posture in grado di rivelare ed affermare la necessità di una maggiore porosità tra il mondo vivente, animale e non vivente grazie al design.
 

Progetti selezionati

 

Autour des I.A. (Erwan Peron, « Alter Objects », laurea 2018 Design Oggetti

Il progetto «Alter objets – faire l’expérience de l’artificiel» di Erwan Peron è un laboratorio di ricerca che esplora l’esperienza fisica dell’oggetto da parte dell’utente, sia umano che non umano. Riconosciuto diversamente a seconda che venga osservato da un cervello umano oppure analizzato da una rete di neuroni artificiali, il nuovo archetipo d’oggetto realizzato da questo laboratorio consente di capire la peculiarità metodica della lettura degli oggetti da parte dell’intelligenza artificiale.

 

 

 

 

 

 

 

Autour de la matière algorithmique (Louis Charron, « Alma », laurea 2016 Design Oggetti))

Ogni giorno affidiamo le nostre scelte a degli algoritmi, ma non facciamo nulla per comprenderli. 
In quale modo Facebook organizza i post che visualizzo sulla home? Come fa Google a stabilire la pertinenza delle pagine Internet che propone durante una ricerca? Come riesce Siri a capire e a rispondere alle domande che poniamo? 
Per farci cambiare il nostro modo di guardare gli algoritmi, Alma li materializza attraverso semplici manipolazioni. Con un kit di 5 giochi, Alma permette a tutti di capire le implicazioni che si celano dietro agli algoritmi che usiamo quotidianamente, il primo passo necessario per demistificarli.

 

 

 

 

Autour du biomimétisme
Emile de Visscher, Phd ENSAD 2018, “Pearling”, progetto finalizzato in seno ad ENSADlab nell’ottica del gruppo di ricerca “Symbiose” e del programma di laboratorio SACRe, EA7410

Il «Pearling» si interroga sul valore degli oggetti quotidiani e sul rapporto dell’individuo con la materia, creando un processo di immersione meccanizzato che imita il modo in cui l’ostrica crea la madreperla. Una meccanizzazione lenta, che ci costringe ad aspettare e osservare la produzione, esattamente il contrario del frenetico consumo di prodotti industriali.
Anche se chimicamente e strutturalmente simile alla madreperla, le perle prodotte dai meccanismi di Pearling non sono più perle in senso stretto, diventano qualcos’altro – quegli oggetti ibridi della natura e della cultura sui cui dobbiamo riflettere in una fase di crisi ecologica.

Autour de la biodiversité
Oriane Lesaffre,  tesi « Animal toi-même ! »,  laurea Design Oggetti 2018)

Si è attuata la sesta estinzione e siamo noi gli unici responsabili della scomparsa della biodiversità, che minaccia ormai anche la nostra specie. Se vogliamo continuare a prosperare, dobbiamo ridefinire il nostro rapporto con la natura, e in particolare con gli animali selvatici. Per questo, dobbiamo opporci al pensiero dualistico occidentale che erige un muro tra natura e uomo. Dobbiamo, invece, ritrovare il nostro posto nella natura, meravigliarci delle capacità degli animali e recuperare la nostra dimensione animale.
E perché non dare così un nuovo ruolo al design?

Autour des biotechnologies (Audrey Brugnoli ed Eléonore Geissler, « In Ficto Silico », laurea Design Oggetti e Immagine stampata 2018)

Il progetto «In Ficto Silico» di Audrey Brugnoli ed Eléonore Geissler illustra l’articolato legame tra natura e tecnica attraversi la sperimentazione dei limiti e le deviazioni dello studio dell’essere vivente, esplorando le possibilità e le nuove implicazioni della biologia sintetica e degli algoritmi. Questo progetto «composito» tra design, scienza, finzione, artigianato e industria, interroga le nuove forme di applicazione dell’essere vivente e il tecno-immaginario a esse collegato, e permette di capire e manipolare l’essere vivente nelle sue dimensioni fisiche, percettive e dell’immaginario.

 

L’École nationale supérieure des Arts Décoratifs (EnsAD)

L’École nationale supérieure des Arts Décoratifs (EnsAD) è un istituto pubblico d’istruzione superiore retto dal Ministero della Cultura, che ha come missione la formazione di alto livello, artistica, scientifica e tecnica, di artisti e designer, oltre alla ricerca. Luogo di proliferazione intellettuale, creativa e artistica da oltre 250 anni, la scuola offre dieci specializzazioni: Architettura d’interni, Arte-spazio, Cinema d’animazione, Graphic Design, Design Object, Design tessile e della materia, Design d’abbigliamento, Immagine a stampa, Foto/Video, Scenografia. 
Il suo laboratorio, EnsadLab, coordina 8 gruppi di ricerca composti di 50 studenti universitari e dottorandi e 40 insegnanti, ricercatori, artisti e designer. Come istituzione associata dell’Università PSL (Paris Sciences & Lettres), la scuola sta anche co-pilotando il programma PSL SACRe (Scienze, Arte, Creazione, Ricerca), la cui ambizione è quella di formare una nuova generazione di ricercatori in arte e design.
La scuola si vede inoltre impegnata in ambiziosi programmi di formazione e ricerca, come la Cattedra di Arte e Scienze, sostenuta dalla Fondazione Carasso, in collaborazione con l’École Polytechnique. 
Infine, l’EnsAD è membro di una vasta rete di associazioni internazionali e mantiene relazioni con oltre 100 scuole superiori e Università di arte e design nel mondo.

ensad.fr/​